Vita nel Petrolitico

Lo spettacolare collasso dell’Ucraina

Lo vedete questo manifesto? E’ del 1921. Quando quel bacino produceva da solo il 20% di tutto il carbone mondiale (ad oggi la Russia intera produce il 18% del carbone mondiale…).
Propagandava il “serbatoio” di tutti i russi. L’area di Donetsk sarebbe stata per decenni la miniera di carbone del resto della Russia.
Perfetto.
Benissimo.
Ma cosa accade, dopo?
Avete letto il librino “la Terra svuotata di Ugo Bardi?
Se l’avete fatto, di certo avete già provveduto a far pace coi vicini, montar progetti per aumentare l’autonomia reale della vostra comunità in fatto di energia (che comprende cibo, acqua,…)… e di quel che accade ai poveri ucraini, o siriani o nigeriani…, a voi importa relativamente poco.
Ma… Veniamo all’Ucraina. Con la produzione di carbone diminuita di 10 volte in vent’anni, ad esempio. Ma non solo questo dettaglio problematico.
Oh, guarda un po’, vedo che tirala di qua e tirala di là, l’Ucraina è implosa di nuovo.
A parte la tregua, la situazione non potrà che peggiorare e coinvolgere qualche vicino, se non altro per la ondata provvisoria di profughi in vista, vista l’iperinflazione in corso (ufficiale al 28%, ufficiosa al 270%), visto il blocco quasi totale di servizi periferici in gran parte del paese. Romania e soprattutto Moldavia potrebbero presto essere contagiati dal collasso massivo ucraino.
Qui di seguito il costo dell’assicurazione del debito ucraino, non avevo mai visto una scalata simile, ne’ in termini relativi ne’ assoluti, se non forse per il crac islandese. Altrimenti è “solo” una tipica impennata dovuta all’esplosione di un conflitto armato. Ecco quindi il grafico del valore del credit default swap ucraino…

E nel frattempo la moneta non vale più nulla. Osserviamo l’apprezzamento impressionante dell’oro sulla moneta ucraina (la grivnia) in questo grafico agghiacciante…
Ed il PIL ucraino l’anno scorso è piombato giù del 15%, mica bruscolini.
Alcune informazioni sul presente preoccupante che non ho trovato sui mass-media: l’Inghilterra che manda 75 ufficiali istruttori per appoggiare l’esercito ucraino.  E nonostante premi, incentivi ed aumenti, l’esercito ucraino ha le paghe più basse di tutta Europa. Tra i problemi collaterali, una vera e propria epidemia di HIV soprattutto nei neonati, a causa della penuria di medicine, per lo più i retrovirali. Ufficialmente, infine, 1 milione di rifugiati interni, ma chi ne ha le possibilità lascia addirittura il paese.
Certo sarà contento abbastanza il signor Porochenko, oligarca mafioso esattamente come tutti quelli che voltano le spalle a Putin, secondo come tira il vento: in dollari, in euro o in yuan.
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Lo spettacolare collasso dell’Ucraina

Lo vedete questo manifesto? E’ del 1921. Quando quel bacino produceva da solo il 20% di tutto il carbone mondiale (ad oggi la Russia intera produce il 18% del carbone mondiale…).
Propagandava il “serbatoio” di tutti i russi. L’area di Donetsk sarebbe stata per decenni la miniera di carbone del resto della Russia.
Perfetto.
Benissimo.
Ma cosa accade, dopo?
Avete letto il librino “la Terra svuotata di Ugo Bardi?
Se l’avete fatto, di certo avete già provveduto a far pace coi vicini, montar progetti per aumentare l’autonomia reale della vostra comunità in fatto di energia (che comprende cibo, acqua,…)… e di quel che accade ai poveri ucraini, o siriani o nigeriani…, a voi importa relativamente poco.
Ma… Veniamo all’Ucraina. Con la produzione di carbone diminuita di 10 volte in vent’anni, ad esempio. Ma non solo questo dettaglio problematico.
Oh, guarda un po’, vedo che tirala di qua e tirala di là, l’Ucraina è implosa di nuovo.
A parte la tregua, la situazione non potrà che peggiorare e coinvolgere qualche vicino, se non altro per la ondata provvisoria di profughi in vista, vista l’iperinflazione in corso (ufficiale al 28%, ufficiosa al 270%), visto il blocco quasi totale di servizi periferici in gran parte del paese. Romania e soprattutto Moldavia potrebbero presto essere contagiati dal collasso massivo ucraino.
Qui di seguito il costo dell’assicurazione del debito ucraino, non avevo mai visto una scalata simile, ne’ in termini relativi ne’ assoluti, se non forse per il crac islandese. Altrimenti è “solo” una tipica impennata dovuta all’esplosione di un conflitto armato. Ecco quindi il grafico del valore del credit default swap ucraino…

E nel frattempo la moneta non vale più nulla. Osserviamo l’apprezzamento impressionante dell’oro sulla moneta ucraina (la grivnia) in questo grafico agghiacciante…
Ed il PIL ucraino l’anno scorso è piombato giù del 15%, mica bruscolini.
Alcune informazioni sul presente preoccupante che non ho trovato sui mass-media: l’Inghilterra che manda 75 ufficiali istruttori per appoggiare l’esercito ucraino.  E nonostante premi, incentivi ed aumenti, l’esercito ucraino ha le paghe più basse di tutta Europa. Tra i problemi collaterali, una vera e propria epidemia di HIV soprattutto nei neonati, a causa della penuria di medicine, per lo più i retrovirali. Ufficialmente, infine, 1 milione di rifugiati interni, ma chi ne ha le possibilità lascia addirittura il paese.
Certo sarà contento abbastanza il signor Porochenko, oligarca mafioso esattamente come tutti quelli che voltano le spalle a Putin, secondo come tira il vento: in dollari, in euro o in yuan.
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Lo spettacolare collasso dell’Ucraina

Lo vedete questo manifesto? E’ del 1921. Quando quel bacino produceva da solo il 20% di tutto il carbone mondiale (ad oggi la Russia intera produce il 18% del carbone mondiale…).
Propagandava il “serbatoio” di tutti i russi. L’area di Donetsk sarebbe stata per decenni la miniera di carbone del resto della Russia.
Perfetto.
Benissimo.
Ma cosa accade, dopo?
Avete letto il librino “la Terra svuotata di Ugo Bardi?
Se l’avete fatto, di certo avete già provveduto a far pace coi vicini, montar progetti per aumentare l’autonomia reale della vostra comunità in fatto di energia (che comprende cibo, acqua,…)… e di quel che accade ai poveri ucraini, o siriani o nigeriani…, a voi importa relativamente poco.
Ma… Veniamo all’Ucraina. Con la produzione di carbone diminuita di 10 volte in vent’anni, ad esempio. Ma non solo questo dettaglio problematico.
Oh, guarda un po’, vedo che tirala di qua e tirala di là, l’Ucraina è implosa di nuovo.
A parte la tregua, la situazione non potrà che peggiorare e coinvolgere qualche vicino, se non altro per la ondata provvisoria di profughi in vista, vista l’iperinflazione in corso (ufficiale al 28%, ufficiosa al 270%), visto il blocco quasi totale di servizi periferici in gran parte del paese. Romania e soprattutto Moldavia potrebbero presto essere contagiati dal collasso massivo ucraino.
Qui di seguito il costo dell’assicurazione del debito ucraino, non avevo mai visto una scalata simile, ne’ in termini relativi ne’ assoluti, se non forse per il crac islandese. Altrimenti è “solo” una tipica impennata dovuta all’esplosione di un conflitto armato. Ecco quindi il grafico del valore del credit default swap ucraino…

E nel frattempo la moneta non vale più nulla. Osserviamo l’apprezzamento impressionante dell’oro sulla moneta ucraina (la grivnia) in questo grafico agghiacciante…
Ed il PIL ucraino l’anno scorso è piombato giù del 15%, mica bruscolini.
Alcune informazioni sul presente preoccupante che non ho trovato sui mass-media: l’Inghilterra che manda 75 ufficiali istruttori per appoggiare l’esercito ucraino.  E nonostante premi, incentivi ed aumenti, l’esercito ucraino ha le paghe più basse di tutta Europa. Tra i problemi collaterali, una vera e propria epidemia di HIV soprattutto nei neonati, a causa della penuria di medicine, per lo più i retrovirali. Ufficialmente, infine, 1 milione di rifugiati interni, ma chi ne ha le possibilità lascia addirittura il paese.
Certo sarà contento abbastanza il signor Porochenko, oligarca mafioso esattamente come tutti quelli che voltano le spalle a Putin, secondo come tira il vento: in dollari, in euro o in yuan.
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Sono ancora qui

Approfitto di un messaggio di un lettore, a cui ho voluto rispondere nei commenti e replico qui un messaggio per tutti.
Io sono ancora vivo, rassicuro tutti i lettori (o quei pochi che ancora passano per vedere se aggiorno o se reagisco…). La “morte di blog” riguardo ecologia ed energia… è piuttosto normale visti i tempi che corrono. Ormai le crisi si susseguono più frequenti, forse più subdole, e certo la “gente” non è certo là pronta a farsi spaventare o mettere in guardia come lo era qualche anno fa.
Il tempo per seguire il blog non mi mancherebbe, le informazioni e gli spunti anche, ma diciamo che mi manca la motivazione. Cioè, ora io non vedo cosa potrei aggiungere che i miei lettori non sappiano già o non possano sapere semplicemente volendolo e leggiucchiando di qua e di là.

E comunque, entrare nei dettagli o magari in una fase del mio blog fatta di “io l’avevo detto”, non solo non mi va, ma credo sia controproducente. Anche lo fossi, profeta (e non credo, tante volte mi son sbagliato a pre-vedere), nessun vero profeta è stato davvero ascoltato (tranne che da altri profeti). Quindi, a che serve tutto questo?
Chi ha capito in che direzione andranno le cose degli umani, o sta già facendo il necessario per ricreare delle comunità resilienti o è ora che si dia una mossa, per certi aspetti non è mai troppo tardi.
____________more

Sono ancora qui

Approfitto di un messaggio di un lettore, a cui ho voluto rispondere nei commenti e replico qui un messaggio per tutti.
Io sono ancora vivo, rassicuro tutti i lettori (o quei pochi che ancora passano per vedere se aggiorno o se reagisco…). La “morte di blog” riguardo ecologia ed energia… è piuttosto normale visti i tempi che corrono. Ormai le crisi si susseguono più frequenti, forse più subdole, e certo la “gente” non è certo là pronta a farsi spaventare o mettere in guardia come lo era qualche anno fa.
Il tempo per seguire il blog non mi mancherebbe, le informazioni e gli spunti anche, ma diciamo che mi manca la motivazione. Cioè, ora io non vedo cosa potrei aggiungere che i miei lettori non sappiano già o non possano sapere semplicemente volendolo e leggiucchiando di qua e di là.

E comunque, entrare nei dettagli o magari in una fase del mio blog fatta di “io l’avevo detto”, non solo non mi va, ma credo sia controproducente. Anche lo fossi, profeta (e non credo, tante volte mi son sbagliato a pre-vedere), nessun vero profeta è stato davvero ascoltato (tranne che da altri profeti). Quindi, a che serve tutto questo?
Chi ha capito in che direzione andranno le cose degli umani, o sta già facendo il necessario per ricreare delle comunità resilienti o è ora che si dia una mossa, per certi aspetti non è mai troppo tardi.
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Sono ancora qui

Approfitto di un messaggio di un lettore, a cui ho voluto rispondere nei commenti e replico qui un messaggio per tutti.
Io sono ancora vivo, rassicuro tutti i lettori (o quei pochi che ancora passano per vedere se aggiorno o se reagisco…). La “morte di blog” riguardo ecologia ed energia… è piuttosto normale visti i tempi che corrono. Ormai le crisi si susseguono più frequenti, forse più subdole, e certo la “gente” non è certo là pronta a farsi spaventare o mettere in guardia come lo era qualche anno fa.
Il tempo per seguire il blog non mi mancherebbe, le informazioni e gli spunti anche, ma diciamo che mi manca la motivazione. Cioè, ora io non vedo cosa potrei aggiungere che i miei lettori non sappiano già o non possano sapere semplicemente volendolo e leggiucchiando di qua e di là.

E comunque, entrare nei dettagli o magari in una fase del mio blog fatta di “io l’avevo detto”, non solo non mi va, ma credo sia controproducente. Anche lo fossi, profeta (e non credo, tante volte mi son sbagliato a pre-vedere), nessun vero profeta è stato davvero ascoltato (tranne che da altri profeti). Quindi, a che serve tutto questo?
Chi ha capito in che direzione andranno le cose degli umani, o sta già facendo il necessario per ricreare delle comunità resilienti o è ora che si dia una mossa, per certi aspetti non è mai troppo tardi.
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Da che parte sto? Dall’unica possibile, la Russia

Visti gli accadimenti in Ucraina degli ultimi quattro mesi, tutte le azioni russe degli ultimi giorni sono più che legittime, sono anzi doverose. Viste le mosse avventate ed azzardate degli ucraini, sospinti da istanze occidentali poco limpide nelle ultime settimane, tanto meglio che la Crimea diventi anzi ritorni ad essere definitivamente russa (ha già governo proprio, pur essendo nei confini nazionali ucraini per un sostanziale grave “sbaglio”, una leggerezza imperdonabile di Krusciov e del partito, proprio 60 anni fa), come è naturale che sia da 300 anni a questa parte, con la convivenza pacifica di più popoli, tatari in testa. Una Crimea “rubata” ai russi in un contesto di Ucraina “libera”, occupata definitivamente dai poteri finanziari americani e fintamente nell’area UE, sarebbe un vero disastro per tutti
La Prima Guerra Mondiale ebbe inizio in Serbia.
La Seconda Guerra Mondiale in Polonia.
L’asse geopolitico del mondo si sta spostando ad Est e a Sud.
Una guerra globale resta un evento poco probabile, ma aumentano giorno dopo giorno le probabilità di una Terza Guerra Mondiale, a partire proprio dal caos ucraino.
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Da che parte sto? Dall’unica possibile, la Russia

Visti gli accadimenti in Ucraina degli ultimi quattro mesi, tutte le azioni russe degli ultimi giorni sono più che legittime, sono anzi doverose. Viste le mosse avventate ed azzardate degli ucraini, sospinti da istanze occidentali poco limpide nelle ultime settimane, tanto meglio che la Crimea diventi anzi ritorni ad essere definitivamente russa (ha già governo proprio, pur essendo nei confini nazionali ucraini per un sostanziale grave “sbaglio”, una leggerezza imperdonabile di Krusciov e del partito, proprio 60 anni fa), come è naturale che sia da 300 anni a questa parte, con la convivenza pacifica di più popoli, tatari in testa. Una Crimea “rubata” ai russi in un contesto di Ucraina “libera”, occupata definitivamente dai poteri finanziari americani e fintamente nell’area UE, sarebbe un vero disastro per tutti
La Prima Guerra Mondiale ebbe inizio in Serbia.
La Seconda Guerra Mondiale in Polonia.
L’asse geopolitico del mondo si sta spostando ad Est e a Sud.
Una guerra globale resta un evento poco probabile, ma aumentano giorno dopo giorno le probabilità di una Terza Guerra Mondiale, a partire proprio dal caos ucraino.
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Da che parte sto? Dall’unica possibile, la Russia

Visti gli accadimenti in Ucraina degli ultimi quattro mesi, tutte le azioni russe degli ultimi giorni sono più che legittime, sono anzi doverose. Viste le mosse avventate ed azzardate degli ucraini, sospinti da istanze occidentali poco limpide nelle ultime settimane, tanto meglio che la Crimea diventi anzi ritorni ad essere definitivamente russa (ha già governo proprio, pur essendo nei confini nazionali ucraini per un sostanziale grave “sbaglio”, una leggerezza imperdonabile di Krusciov e del partito, proprio 60 anni fa), come è naturale che sia da 300 anni a questa parte, con la convivenza pacifica di più popoli, tatari in testa. Una Crimea “rubata” ai russi in un contesto di Ucraina “libera”, occupata definitivamente dai poteri finanziari americani e fintamente nell’area UE, sarebbe un vero disastro per tutti
La Prima Guerra Mondiale ebbe inizio in Serbia.
La Seconda Guerra Mondiale in Polonia.
L’asse geopolitico del mondo si sta spostando ad Est e a Sud.
Una guerra globale resta un evento poco probabile, ma aumentano giorno dopo giorno le probabilità di una Terza Guerra Mondiale, a partire proprio dal caos ucraino.
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