L’estinzione dei dinosauri: non un asteroide ma il cambiamento climatico
È USCITO IL MIO LIBRO: Il meteorite ed il vulcano: come si estinsero i dinosauri (Edizioni Altravista, € 23)
Di Aldo Piombino – dal blog “Scienze e Dintorni“
Anche il seguito però non è male: i primi indizi su forti oscillazioni climatiche raccolti con le perforazioni dei fondi oceanici e i due convegni canadesi in cui veniva proprio dato l’accento a queste variazioni climatiche di cui però ancora non si capiva l’origine, fino a quando a Gubbio non nacque nel 1980 l’idea dell’impatto, con un cratere di età e dimensioni eccezionalmente in linea con le aspettative scoperto 10 anni dopo (anzi, riscoperto… perché c’era chi lo conosceva di già ma non sapeva che altri lo stessero cercando…).
La questione sembrava ormai risolta (e questa è l’opinione comune ancora oggi, specialmente al di fuori delle Scienze della Terra), ma molti ricercatori continuavano a non essere d’accordo, individuando come colpevoli gli effetti dei fenomeni vulcanici estremi in corso all’epoca in India. Paradossalmente, proprio la scoperta del cratere è servita per dire che l’impatto non c’entrava niente…
L’Iridio a Gubbio nel lavoro degli Alvarez del 1980 Come si vede l’anomalia inizia gradualmente e non all’improvviso |
Come anche, parlando della sedimentologia, è contestabile un evento di estinzione improvviso nei microfossili quando invece si tratta di una serie di estinzioni protratte nel tempo che però in molte zone non si evidenziano per un motivo molto semplice: la fase a basso livello marino che ha preceduto il riscaldamento (e la trasgressione marina) delle ultimissime decine di migliaia di anni del Maastrichtiano ha provocato delle lacune nella sedimentazione, che se non riconosciute portano appunto a pensare ad una estinzione improvvisa. Un altro elemento che ci fa capire come le condizioni ambientali stavano peggiorando è il succedersi sempre più fitto delle biozone prima e dopo il K/T.
Ma la cosa più clamorosa uscita dalla conferenza di Londra è che i dinosauri più recenti datati con sicurezza sono oltre 400.000 anni più vecchi del K/T e che dai reperti fossili non è possibile stabilire se i dinosauri si siano estinti improvvisamente o gradualmente. Quante pagine sprecate inutilmente in questa polemica….
Però non può finire qui… nella Scienza non basta che due eventi siano correlati temporalmente per attribuirne al primo la causa dell’altro. Ma il legame è talmente stretto che verrebbe quasi da chiedersi l’opposto e cioè: perché alcune LIP NON hanno provocato delle estinzioni significative?
A quel punto passo in rassegna alcune possibilità per capire come mai alcune LIP sono state dei killer spietati e altre no. Alla fine è facile concludere che una LIP diventa un enorme problema con le sue emissioni di CO2, composti dello zolfo e metalli pesanti alterano pesantemente e a livello globale il chimismo di oceani e atmosfera e il clima. E per spiegare come mai ho tirato fuori l’esempio del “gottino”, il quartino di vino: se prendi un gottino di vino a pranzo e a cena alla fine del mese avrai bevuto 15 litri di vino senza problemi (a parte intolleranze specifiche!), mentre se ne bevi 2 litri in una sera il giorno dopo tanto bene non starai. Allo stesso modo una LIP è un killer quando, come è stato dimostrato, le eruzioni si concentrano in un periodo di poche decine di migliaia di anni in cui vengono messi in posto decine di migliaia di km3 di magmi e liberato un immenso quantitativo di volatili che, al contrario delle emissioni vulcaniche ordinarie, il “sistema – Terra” non riesce ad assorbire
Alla fine spiego perché per la sua semplicità narrativa e per il ruolo ingombrante svolto nella vicenda dal premio Nobel per la fisica Luis Alvarez l’ormai smentita dai dati ipotesi del meteorite abbia avuto e continui ad avere un grande successo. Con un appunto finale: il ruolo delle emissioni di CO2nell’estinzione dei dinosauri e nelle altre estinzioni di massa dovrebbe essere un monito anche per l’umanità attuale.
- Aldo Piombino
- Nato a Firenze, dove vivo felicemente con Margherita, non sarei lo stesso senza la Nutella, Tex Willer e la Nona di Beethoven. Già alle elementari annoiavo la maestra sul Cretaceo Inferiore: quando seppe che mi ero iscritto a Scienze Geologiche il commento fu “finalmente ci è riuscito!”. Vedendo cosa tante persone se ne facevano della laurea, decisi di cominciare a lavorare. Pertanto mi sono laureato in “tempi geologici” alla veneranda età di 31 anni e per questo non ho fatto il geologo. Da allora, comunque, non ho smesso di studiare ed aggiornarmi. Mi interesso di Scienze della Terra, Scienze della Vita, ambiente, energia e trasporti, specialmente ferroviari, nanotecnologie, Antropologia e storia del popolamento umano della Terra e origine delle lingue. Un’altra grande passone è la musica. Ascolto quasi tutto, dal canto gregoriano all’heavy metal, con particolare predilezione per “i grandi” del 700 e dell’800, per i gloriosi gruppi degli anni ’70, Sono una persona molto tollerante ma ci sono tre categorie che mi mandano in bestia: quelli che credono a oroscopi, cerchi nel grano, scie chimiche e altre idiozie del genere, i creazionisti e quelli contrari al tram a Firenze.
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